1Sonnolenza dopo i pasti: quali cause?
2Come evitare “l’abbiocco” post pasto
Vi è mai capitato dopo i pasti di avvertire sonnolenza o spossatezza, quasi da non riuscire nemmeno a compiere alcuna azione?
Le cause possono essere molte e delle più disparate: a volte può essere dovuto ad un pasto particolarmente abbondante, altre volte a circostanze particolari, altre ancora può essere sintomo di vere e proprie patologie.
Diciamo pure che un po’ di sonnolenza dopo i pasti è del tutto normale e non deve destare necessariamente preoccupazione perché, se ci si sente stanchi dopo un pasto, questo dipende con buone probabilità dal fatto che il corpo stia fisiologicamente rispondendo ai cambiamenti biochimici causati dalla digestione.
Infatti, durante questa fase, il sangue viene prevalentemente convogliato verso gli organi digestivi provocando potenzialmente una riduzione del flusso sanguigno al cervello inducendo, conseguentemente, la sonnolenza di cui stiamo parlando.
Ci sono poi periodi particolari, come per esempio il cambio di stagione, che può incidere sul ritmo circadiano sonno-veglia. Tra di esse l’arrivo della primavera è certamente quello più intenso e difficile.
In altri casi purtroppo, la sonnolenza post prandiale è tale da risultare piuttosto limitante chi ne soffre in maniera importante.
Spesso proprio la consistenza del fastidio diviene un sintomo di una vera e propria patologia da verificare con l’aiuto del proprio medico.
Sono numerose le problematiche che possono causare questo tipo di sintomo tra le quali:
A seconda del disturbo vi sarà certamente un percorso da stabilire con il proprio medico per affrontare la patologia di cui si soffre e diminuire i vari effetti collaterali.
Esistono dei semplici escamotage che si possono adottare per contrastare la sonnolenza post prandiale:
È buona regola quindi, consumare il piatto principale accompagnato da verdure cotte o crude che, oltre a saziare, apportano sali minerali utili per sostenere l’organismo nei cambi di stagione.
Altrettanto importante è cercare di evitare l’assunzione di cibi particolarmente ricchi di zuccheri.
Questo perché il consumo di alimenti ricchi in zuccheri, riduce l’attività delle cellule del nostro cervello che sono deputate alla “gestione” dello stato di veglia e del dispendio energetico.
Esse infatti producono un ormone cerebrale detto orexina, che se presente in bassi livelli, apporta all’organismo sonnolenza, stanchezza e debolezza muscolare.
Se all’alimentazione accompagniamo, inoltre, un’adeguata attività fisica ed un buon riposo notturno (7/8 ore consecutive), il rischio di abbiocco dopo i pasti si abbassa notevolmente.
Combattere la sonnolenza postprandiale non è quindi sempre semplice. Un mix di piccoli accorgimenti e qualche aiuto al naturale possono aiutarci a ridurre i sintomi, soprattutto se non vi sono patologie in atto.