1L’importanza di una buona digestione
2Sintomi di una difficile digestione
3Possibili cause della cattiva digestione
4Digerire meglio: cosa, quanto e quando mangiare
5Digerire meglio: rimedi naturali ed integratori
Tra i disturbi più frequenti, ma non meno fastidiosi, di cui molti soffrono, c’è sicuramente la cattiva digestione.
A quanti di noi sarà capitato di sentirci come se “tutta la cena ci fosse rimasta sullo stomaco”, magari perché in un’occasione abbiamo esagerato con le quantità o perché ci siamo lasciati andare ad un pasto un po’ troppo elaborato o, ancora, a cibi non cosi tanto salutari.
Niente di preoccupante o invalidante se si tratta di episodi non frequenti e di lieve entità.
Quando invece i sintomi diventano molto intensi e frequenti, o addirittura continuativi nel tempo, è assolutamente necessario indagare e scoprirne le cause.
Spesso si sottovaluta l’importanza che l’alimentazione ha nella nostra vita e quanto possa influenzarla, nel bene e nel male.
Digerire bene non vuol dire soltanto non avere mal di pancia: una corretta digestione assicura leggerezza, migliore assorbimento delle sostanze necessarie ingerite con il cibo e un miglioramento del benessere generale.
Aggiungiamo che anche la mente risente positivamente di una corretta digestione: il sangue richiesto dall’apparato digestivo e quel senso di sonnolenza e confusione post-prandiali che ne derivano, saranno tanto minori quanto facile e veloce risulterà il processo digestivo.
I disturbi tipici di chi digerisce male sono:
In alcuni casi si associa anche dolore a torace e schiena, soprattutto quando la causa sottostante è la gastrite.
Anche il cuore, indirettamente, può esserne coinvolto: non è infrequente che nei soggetti che non digeriscono bene, in seguito a pasti troppo abbondanti, si presentino alterazioni del battito cardiaco come tachicardia o extrasistolia (battito mancante).
I disturbi digestivi possono dipendere da una vastissima lista di cause e concause, la maggior parte non preoccupanti e risolvibili anche senza farmaci, altre più delicate e da trattate diversamente.
Le difficoltà digestive possono conseguire da:
Anche chi soffre, a sua insaputa, di intolleranze alimentari ad alcuni cibi può manifestare sintomi da cattiva digestione: in questo caso è importante scoprire quanto prima, tramite esami accurati, quali sono gli alimenti che ci fanno male e smettere o limitarne al minimo il consumo.
È, quindi, preliminarmente importante affidarsi al proprio medico per escludere cause organiche o funzionali più gravi.
Negli altri casi invece, ristabilire una serie di corrette abitudini, quali una sana alimentazione e l’assunzione di integratori naturali specifici, può attenuare il problema o persino risolverlo totalmente.
Cosa possiamo fare? Esistono rimedi per combattere naturalmente le difficoltà del nostro apparato digerente? La risposta è si.
Eseguiti gli esami necessari per escludere cause più importanti eventualmente da trattare prima, esistono una serie di buone abitudini per rimediare efficacemente o ridurre il problema ad episodi sporadici e tutto sommato sopportabili.
Tra i rimedi, primo su tutti naturalmente, c’è la corretta alimentazione. Il cibo è il carburante del nostro corpo: proprio come un carburante, deve essere pulito per non far ingolfare il motore!
È quindi estremamente necessario eliminare o ridurre al minimo il consumo di tutti quei cibi “elaborati” o ipercalorici che mettono alla prova lo stomaco.
Eliminare fritture, dolci complessi, limitare formaggi e latticini e, in generale, evitare cibi grassi.
Se la cattiva digestione dipende da intolleranze, naturalmente, è bene smettere subito di mangiare i cibi incriminati.
Se il disturbo, a seguito di esami, è ricondotto a gastrite ed acidità, è meglio evitare per un po’ tutti quei cibi, appunto, “acidi”, che non farebbero che aggravare il problema, come per esempio le bevande alcooliche, la cioccolata, il pomodoro e gli agrumi.
Ma non è importante solamente il “cosa” mangiare, ma anche “quanto” e “quando”: regolarizzare e alleggerire i pasti principali (colazione-pranzo-cena), cercando di mangiare sempre allo stesso orario, è un passo fondamentale.
Aggiungere ai 3 pasti principali 2 spuntini intermedi, a mezza mattinata e nel pomeriggio. 5 pasti leggeri sono molto meglio di 2 o 3 pasti molto pesanti!
Altra buona abitudine, per la cena, è mangiare almeno 2 ore prima di andare a dormire: la digestione a supini è molto più complessa ed è facile che disturbi il sonno.
In commercio si trovano tantissime tisane come quelle al finocchio, all’anice, al cumino o al coriandolo che sarebbe buona abitudine bere a fine pasto proprio per favorire la digestione.
Anche i cosiddetti “digestivi” (liquori aromatizzati) possono aiutare in tal senso: uno su tutti la Genziana, liquore a base di estratto di radice di questa pianta (Gentiana Lutea) che favorisce l’aumento della secrezione gastrica e quindi la digestione.
Naturalmente anche gli integratori naturali possono costituire un valido aiuto.
Diversi sono le piante “amiche” della digestione, come ad esempio:
In base a quelle che sono le cause della cattiva digestione è possibile scegliere l’integratore e di conseguenza l’associazione di più ingredienti, che meglio agiscono in tal senso.