3Alimenti che contengono carnitina.
4Quando è indicato assumere integratori a base di L-Carnitina?
La L-Carnitina è un derivato amminoacidico sintetizzato dal nostro organismo.
Questa viene prodotta a partire da due aminoacidi, la Metionina e la Lisina, in presenza di Ferro, Niacina, Vitamina C e Vitamina B6.
Spesso viene utilizzata come integratore naturale sia in ambito medico che sportivo, soprattutto per la sua funzione di attivatore del metabolismo e per la capacità di aumentare le energie.
Ma scopriamo nel dettaglio il ruolo della carnitina ed i suoi benefici.
È naturalmente presente nei nostri tessuti e svolge diverse funzioni per il nostro organismo: la più nota è sicuramente quella del trasporto degli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri, dove vengono convertiti in energia.
Gioca, quindi, un ruolo molto importante per la produzione di energia, per questo viene spesso utilizzata a sostegno del metabolismo lipidico per favorire la perdita di peso o per incrementare le performance atletiche.
Nello specifico, la carnitina facilita la trasformazione del grasso in energia e la combustione dei grassi durante l’esercizi fisico.
In ambito sportivo, aiuta a ritardare l’insorgenza della fatica, a mantenere livelli di energia elevati per periodi prolungati, aumentando quindi resistenza e capacità di recupero muscolare dopo la performance.
Infine facilita la riparazione del tessuto muscolare in caso di danni.
Ma questi non sono gli unici effetti benefici della carnitina: alcuni studi hanno, ad esempio, evidenziato come questa possa risultare utile al nostro cervello.
In particolare l’assunzione nella sua forma di Acetil-L-Carnitina (conosciuta anche come ALCAR) può risultare molto efficace per migliorare le capacità di apprendimento o per rallentare il declino mentale dato dall’età.
Nelle persone anziane, tra l’altro, la carnitina aiuterebbe anche a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e di lipidi nel sangue.
Insomma una vera e propria fonte inesauribile di energia!
Il termine carnitina deriva dal latino carnis, ovvero carne. Infatti la troviamo in alimenti di origine animale, come carne e latticini, dove è presente in quantità maggiori; anche pesce quali baccalà e merluzzo la contengono.
Tra le fonti vegetali troviamo invece il tempeh (semi di soia gialli fermentati, molto diffusi nel sud-est asiatico), pomodori, asparagi, avocado, mele, pere, pesche ed uva in percentuali minori.
I livelli di L-Carnitina nel nostro organismo variano da persona a persona e dipendono da diversi fattori quali il regime alimentare e la capacità che il nostro corpo ha di produrre questo aminoacido; senza contare poi che, con il passare degli anni, la sua produzione tende a diminuire naturalmente.
Tendenzialmente, se si segue una dieta varia ed equilibrata, si assumono dai 60 ai 180 mg di carnitina al giorno; chi segue regimi alimentari diversi, invece, come ad esempio i vegani, ne introduce una quantità decisamente inferiore, pari a circa 10 mg al giorno.
Premesso che non ci sono particolari controindicazioni nell’assunzione di questo aminoacido, se non nei casi di accertata ipersensibilità al principio attivo, è consigliata l’integrazione per chi segue una dieta ipocalorica e cerca un aiuto per dimagrire, per chi vuole ritrovare la giusta energia e più in generale quando il fabbisogno giornaliero non è sufficientemente integrato con l’alimentazione.
Non esiste una dose giornaliera consigliata, proprio perché troppi fattori entrano in gioco per determinarne il reale fabbisogno.
Alcuni studi hanno però evidenziato come l’assunzione massima di 2/3 grammi al giorno non comporti effetti collaterali indesiderati.
Si, perché se è vero che non ci sono particolari controindicazioni, sono invece previsti effetti collaterali dati dal sovradosaggio quali, nausea, vomito e diarrea.
Quindi L-Carnitina si, ma con moderazione!