2La spezia dagli innumerevoli benefici
3Curiosità ed uso topico del peperoncino
4Attenzione però a non esagerare!
Il peperoncino è una spezia che “divide”: infatti seppur molto utilizzata in cucina, non tutti apprezzano la piccantezza che conferisce alle pietanze.
Su una cosa però siamo tutti d’accordo: le sue tante, ormai consolidate, proprietà benefiche.
Utilizzato sin dall’antichità (alcune tracce risalgono addirittura al 7500 a.C.) ed originario del Sudamerica, venne importato in Europa da Cristoforo Colombo.
In Italia è ormai diventato parte integrante della tradizione culinaria, soprattutto nel meridione.
Le sue qualità sono amate da varie culture, soprattutto quelle più antiche: nella medicina ayurveda, per esempio, è molto apprezzato in quanto stimola il metabolismo; nella medicina tradizionale cinese, invece, perchè svolge un’azione rigenerante sul sangue, in grado di contrastare depressione e inappetenza.
Esistono molte varietà di peperoncino (più di tremila), le più note sono quelle raggruppate nella specie Capsicum annuum, nella quale rientrano gran parte dei peperoncini dolci e piccanti dell’immaginario comune, come i “classici” a corno e quelli a forma di campanella di dimensione compresa tra 2 e 10 cm.
Le diverse specie differiscono, oltre che per forma e dimensione, anche per aroma, sapore e grado di piccantezza. Proprio per misurare quest’ultimo, viene utilizzata una scala empirica di valore, la cosiddetta scala di Scoville (SU), dal nome del chimico che l’ha ideata.
Tra i più piccanti e conosciuti al mondo, giusto per fare un esempio e rendere l’idea, troviamo il noto Habanero con un valore di circa 600.000 SU; mentre quelli che comunemente utilizziamo in cucina hanno un valore di circa 5.000 SU.
Il peperoncino pare essere un vero toccasana per la nostra salute: fa benissimo al cuore, alla gola ed ha efficacia anche contro i reumatismi.
Il suo effetto piccante lo si deve alla presenza di capsaicina, una sostanza presente in tutto il frutto (e non soltanto nei semi come alcuni credono), capace di stimolare e aumentare il flusso sanguigno.
È grazie proprio a questa sostanza, la quale favorisce la secrezione di succhi gastrici, che gli vanno attribuite le sue proprietà digestive.
Ma non è finita qui:
Studi più recenti hanno, inoltre, dimostrato essere un ottimo alleato contro il tumore.
In particolare la capsaicina, sembra avere un effetto inibitorio riguardo la proliferazione delle cellule tumorali, sullo sviluppo dei vasi sanguigni che nutrono il tumore e su quelli delle metastasi; inoltre, è un ottimo coadiuvante nelle cure chemioterapiche.
Numerose ricerche hanno dimostrato anche le potenzialità della capsaicina per il trattamento di numerose malattie croniche, tra cui l’artrite remautoide, l’asma ed altre malattie respiratorie.
Lo studioso ungherese Szent Gyorgyi ottenne il premio Nobel perché fu proprio nello studiare gli effetti del peperoncino che venne scoperta per la prima volta la vitamina C. Basti pensare che un peperoncino fresco contiene il 30% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina!
Pare essere molto efficace anche ad uso topico, soprattutto contro i dolori reumatici in quanto dilata i capillari e riscalda, risultando un ottimo analgesico.
Date le sue proprietà vasodilatatorie viene utilizzato nel campo del benessere anche come olio per massaggi, soprattutto nella lotta alla cellulite o per massaggi post allenamento e come rimedio per contrastare la caduta dei capelli, in quanto la capsaicina pare essere in grado di stimolare l’attività metabolica dei follicoli capilliferi, rendendo i capelli sani, forti e più luminosi!
Infine maschere al peperoncino vengono utilizzate sul viso per mantenere la pelle fresca e giovane.
Nonostante il peperoncino sia una spezia dalle innumerevoli proprietà benefiche, un uso eccessivo può comportare controindicazioni.
La dose tollerabile è molto soggettiva, ma di certo può risultare irritante in caso di patologie particolari momentanee o persistenti, quali per esempio:
In tutti questi casi è preferibile evitare l’assunzione o per lo meno limitarla in quanto un consumo eccessivo potrebbe irritare le mucose interne.
Attenzione anche alle interferenze con alcuni medicinali: soprattutto quelli con azione anticoagulante.
Il peperoncino risulta sconsigliato anche per le donne in gravidanza e in allattamento, oltre che per i bambini al di sotto dei 12 anni in quanto, avendo uno stomaco più delicato, potrebbero risentirne.